BEVO

Mi bevo qualsiasi cosa mi dai. Mi bevo qualsiasi cosa mi dici, nella speranza che qualcosa cambi,  che qualcosa migliori. Intanto continuo a bermi quello che mi viene dato o mi venga detto, fino a non capire niente nel miscuglio di cose, frasi , sapori, odori. Voglio arrivare come sempre a quell’istante in cui non capisco niente, nel momento in cuoi riesco a non pensare a niente, a sentire almeno per un secondo la mia anima libera e addirittura quasi felice. E’ l’estasi che cerco sempre per stare bene.  E’ il momento in cui non ho catene addosso.  Poi subito dopo, troppo presto, la mia anima si ribella e insieme al mio corpo sente il bisogno di buttare fuori tutto, di liberarsi del peso inutile che si portano dietro,  che si portano dentro da troppo tempo. Sembra quasi di poter ricominciare, stando male si, ma la voglia è quella di rinascere. Percorro il mio corpo iniziando dalla mente non tanto lucida e scendendo sento il nuovo respiro. Come inizio non è male ma proseguendo il viaggio,  ancora come sempre, ti ritrovo appeso come un quadro nella parete del mio cuore. Mi blocco davanti a te che sei il mio amore e nello stesso tempo il mio dolore. Capisco che è inutile proseguire il viaggio, che non ho risolto niente come ogni volta. Capisco che quando mi rimetterò in piedi, con sempre meno forza, ricomincerò di nuovo a bermi tutto quello che mi viene dato, tutto quello che mi viene detto, che mi dici. Continuerò a farlo fino a quando non avrò più forza per rialzarmi o, lo spero vivamente, fino a quando riuscirò a rendermi conto che quello che mi viene dato e detto non è quello che cerco. Intanto bevo perché per adesso mi convinco che mi piace, nonostante sappia già dall’inizio che procurerà più dolore che felicità. Intanto bevo fino a quando spero un giorno, con l’ennesima pulizia, il quadro sarà sbiadito o addirittura scomparso per poterne mettere un altro.

 

 

 

 

 

BEVO
qualsiasi cosa mi dai,
qualsiasi cosa mi dici.
Bevo
fino a non capire,
fino a pensare di stare bene.
Vuoto
e senso di libertà.Dura un attimo.

Poi mi libero da tutto,
di tutto.
Sembra serenità.
Ma basta ripercorrere
la mia anima
il mio corpo
per ritrovarti come un quadro
appeso sulla parete
del mio cuore
per capire
che non è servito a niente.
Mi rialzo sempre più stanco,
sempre più distrutto,
dentro e fuori.
Ricomincerò a bere di tutto
perché in fondo mi piace.
Berrò
fino a quando il dolore
supererà di gran lunga il piacere,
fino a quando quel quadro sarà sbiadito
o finalmente, con l’ennesima pulizia,
non ci sarà più.

 

Tosoratti Roberto

2020 04 19

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